Turisti di classe sociale media (almeno: il 52% ha un diploma di scuola media superiore), fidelizzati (62% su tutta la Riviera, 92% a San Benedetto), che arrivano grazie al passaparola e restano per una settimana (53%). Sono i principali indicatori evidenziati da una ricerca sul turismo effettuata dall’Eurispes Marche, commissionata dal Comune di San Benedetto del Tronto. Dati presentati questa mattina, mercoledì, dal vicepresidente dell'Eurispes regionale avv. Gianluca Micucci Cecchi, dall’assessore al turismo Bruno Gabrielli e dal presidente del consorzio turistico “Riviera delle Palme” Marco Calvaresi.

 

L’avvocato Micucci ha accennato ad un progetto in fase di valutazione: la creazione di un “osservatorio turistico previsionale”, che aiuti, come ha poi detto Gabrielli, “ad avere un vantaggio competitivo per il territorio, come già avviene dalla collaborazione con l’Eurispes in generale”.

La ricerca è stata condotta in due direzioni: il turista e l’operatore turistico (principalmente l’albergatore).

Turisti. Campione casuale di 106 turisti (interviste “dal vivo”, non telefoniche): il giudizio sul soggiorno in tutta la Riviera delle Palme è buono per il 69%, ottimo per il 26%. Budget ridotti ormai per tutti: oltre al periodo medio di una settimana, il 37% effettua un week-end appena di permanenza. Calvaresi ha riferito che il 50% circa dei turisti proviene dal nord Italia; nel 2004 il 41% da Umbria e Lazio, dove è stata svolta un’azione promozionale mirata.

 

Si dice che San Benedetto abbia prezzi troppo alti: ma il 58% degli intervistati dichiara di scegliere la struttura ricettiva in base al costo, promuovendo implicitamente i livelli dei prezzi locali. Accoglienza: ospitalità (38%), cordialità (27%), simpatia (20%) sono i tratti degli “indigeni” più apprezzati dai turisti.

 

“Sta avvenendo una intellettualizzazione della vacanza – dice da parte sua il presidente di Eurispes Marche Camillo Di Monte – ovvero l’affermarsi di una domanda più esigente dal punto di vista culturale, basata sulla volontà di conoscere i costumi sociali e le tradizioni locali, gli stili di vita, le abitudini alimentari e di comportamento di realtà diverse dal proprio ambiente di riferimento.”

 

E se 34 turisti su 100 gradiscono l’enogastronomia locale, il 22% ama i mercatini dell’antiquariato, il 15% l’animazione in spiaggia, il 14% le sagre paesane, i concerti e gli spettacoli teatrali (12%). Il 24% chiede più intrattenimenti musicali della sera, il 16% chiede più escursioni culturali e naturalistiche, il 13% parchi divertimento e centri benessere.

 

Operatori turistici. Il campione è stato di 25 albergatori della Riviera delle Palme. Il 90% vede nell’eventuale creazione di un “distretto industriale turistico” un rilevante vantaggio competitivo. Il 50% ha ereditato l’attività, il 30% l’ha rilevata, il 20% l’ha intrapresa come nuova professione. Notevole lo sforzo sulle strutture: nell’ultimo anno 9 alberghi su 10 sono stati rinnovati. Quanto alla promozione, il 24% si rivolge alla stampa, il 21% utilizza pacchetti promozionali, il 17% depliant, un altro 17% si rivolge all’assoalbergatori.

 

La conduzione delle strutture ricettive è prettamente familiare (fattore apprezzato dai turisti). Simmetrie: il 40% degli albergatori ha difficoltà a reperire personale professionale: un altro 40% attribuisce questo fenomeno alla scarsa offerta di lavoro e al rifiuto di orari e contratti di lavoro. Calvaresi auspica maggiore collaborazione dall’Istituto Alberghiero e punta per altro verso ad attirare fasce di clienti dal reddito medio-alto. Rispetto all’agosto 2003, il 50% degli albergatori lamenta una perdita del 50% delle presenze, un dato per nulla trapelato nei dati ufficiali sul turismo divulgati dalla Regione Marche. Il 30% degli albergatori ritiene comunque che le presenze siano rimaste invariate e il 10% dice di aver risentito di “una perdita consistente”.