Il Sindaco Martinelli, a poco più di ventiquattr'ore dalla sua ultima dichiarazione a mezzo stampa dove ribadiva con fermezza l'intenzione di dimettersi, invia una lettera-circolare a tutti i partiti e gruppi consiliari della maggioranza. In essa si dice pronto a riprendere il dialogo con tutta la coalizione per cercare di salvare in extremis il salvabile onde portare a termine la legislatura e gli impegni assunti; in primis l'approvazione dell'avanzo di bilancio e del PRG.

Cosa è cambiato dalla sua ultima dichiarazione ancora fresca di stampa ?
“Siccome mi aspettavo una reazione, che non c'è stata, ora intendo mettere per iscritto le mie proposte. E visto che fino ad ora queste erano rimaste solo a livello verbale mi è sembrato opportuno farle in modo ufficiale. Questo mio documento vuol essere un atto dovuto verso la cittadinanza e verso tutte le componenti della maggioranza”.

Lei riafferma di voler procedere ad un rimpasto di deleghe ma non di assessori. Quindi, ad esempio, l'Assessore Bruno Gabrielli, pur con deleghe diverse, resta al suo posto ? “Certamente. L'Assessore Gabrielli è un membro di questa giunta e tale rimane. E' un punto fermo dal quale non intendo recedere. Come gli altri componenti più l'ingresso di un rappresentante di Azione Indipendente. Il tutto già ampiamente anticipato in diversi colloqui. Solo che ora lo mettiamo per iscritto e, controfirmandolo, ognuno si impegna in solido.”

Questo vale anche per l'attuale rapporto di forze in seno alla Giunta?
"Certamente. Occorre rivedere le deleghe e in base a queste come portare a termine i numerosi impegni assunti con la città. Non si tratta di sconvolgere un gruppo ma di rivederne le competenze per poter meglio operare".

Ma cosa lo ha indotto a questo ripensamento. Un abboccamento “particolare” ?
“No. Non vi è stato nessuno abboccamento. Le mie sono considerazioni già ampiamente espresse in passato. Riportate a mezzo stampa. Che forse non è stato il modo migliore per colloquiare e quindi ecco il desiderio di mettere la cosa su carta. Dando la possibilità a chi, e mi risulta siano alquanto numerosi, vogliano intraprendere la strada della riconciliazione, se mai rottura c'è stata”.

Quindi in sintesi, usando un linguaggio spiccio, è giunta l'ora di fare una “conta scritta” per vedere “chi ci sta e chi no?".
“Usando un linguaggio spiccio come dice lei direi che questo è esattamente l'intenzione della mia lettera. Assumiamoci, al di là delle dichiarazioni verbali o a mezzo stampa, ognuno le proprie responsabilità di fronte alla cittadinanza. Io per primo. E quale modo migliore che di metterlo per iscritto con una firma autografa?”.