Secondo un recente sondaggio in molti la vorrebbero come Sindaco della città Rivierasca, allora gli abbiamo chiesto cosa farebbe per San Benedetto.

 

“Premetto che non ho nessun aspirazione politica, incompatibile con il mio ruolo, ma come cittadina cercherei di potenziare delle possibilità e caratteristiche positive che non sono espresse.

Una caratterizzazione oltre al mare alle palme  alla pesca…perché San Benedetto non esprime la potenzialità di leader regionale.

Fare un progetto di marketing usufruendo delle realtà che già esistono, come il turismo, ma di tipo congressuale che porterebbe migliaia di persone e quindi redditività da marzo a novembre dando vitalità alle attività commerciali e turistiche sotto utilizzate”.

”Tutto questo non si può inventare. Abbiamo risorse che non interagiscono, come quelle dell’Istituto alberghiero che dovrebbero rimanere nel territorio.

 

Non siamo caratterizzati in nulla culturalmente...non abbiamo un teatro storico...ne una tradizione rispetto ad altre città (lo Sferisterio, il Rossini Festival ecc..) e dobbiamo osare come contenitore culturale. Tutto non deve passare attraverso il turismo".

 

"Farlo implica un concetto pratico, esserlo è più carismatico, bisogna esserlo prima di farlo e con tanta passione, amando questa città e tirarne fuori la parte più bella. E' un amante difficile che può dare soddisfazioni, bisogna corteggiarla bene".

 

"Il Sindaco ha bisogno del consenso, facendo quello che gli viene detto...ma è importante fare scelte coraggiose, anche senza consenso per un progetto che sia di medio lungo periodo".