L'emergenza idrica ora ha i suoi risvolti interni alla Ciip spa. I sindaci di nove comuni (San Benedetto del Tronto, Monteprandone, Spinetoli, Affida, Appianano del Tronto, Castel di Lama, Castorano, Colli del Tronto e Monsampolo del Tronto) hanno preso carta e penna e hanno deciso di comunicare alla Ciip spa di cui sono soci che richiedono un'urgente convocazione dell'assemblea ordinaria degli azionisti della società. Ossia gli altri comuni.

La formulazione è avvenuta ieri e sembra arrivare insieme con il mare di interventi politici e no che hanno affollato i giornali di questi giorni.
La mancanza di informazioni che si è protratta dall'inizio dell'emergenza, cioè dal 28 dicembre scorso momento si è verificato il crollo della conduttura della sorgente del Pescara a Tallacano, fino a poche ore fa non è giustificabile agli occhi dei cittadini, tanto meno può esserlo dai ‘primi' della fila. Grave è dunque la mancata convocazione della società da parte del presidente Nigrotti, secondo il documento inviato alla Ciip.

Per statuto della società, i nove comuni hanno la forza legale per richiedere una convocazione urgente dell'assemblea ordinaria dei soci e in questa circostanza si vorrebbe una relazione dettagliata sulle cause che hanno prodotto l'emergenza idrica, si chiedono spiegazioni su quali sono gli interventi tecnici attuati o in corso per la condotta idrica e per fronteggiare l'emergenza, quali i tempi per ritornare alla normalità, individuare i responsabili dei controlli sulle reti e la manutenzione, conoscere progetti già esistenti previsti per interventi sulla condotta danneggiata.

Inoltre, nel documento, si legge che si vorrà valutare l'eventuale nomina di un consulente straordinario che gestisca l'emergenza, verificando che non esistano altri tratti della rete acquedottistica che versino in condizioni critiche e, ultimo ma non meno importante, decidere sul rimborso dei danni subiti dagli utenti attraverso le prossime bollettazioni.