Il governo e' stato battuto al Senato per due voti sulla risoluzione per approvare la relazione di politica estera del ministro Massimo D'Alema. La maggioranza necessaria era di 160 voti, mentre la risoluzione dell'Unione ha avuto solo 158 voti. 136 i contrari e 24 le astensioni.

"Sarebbe paradossale se una politica estera che raccoglie un largo consenso nel paese – in base ai sondaggi ben più ampio di quello della politica del governo – e della comunità internazionale non raccogliesse un ampio consenso in Senato". Così Massimo D'Alema in Senato, durante il suo intervento di questa mattina in Senato concluso con l'invito a non votare la mozione Calderoni "perché quando dice che c'è continuità con la politica estera precedente non dice il vero".

Determinanti le astensioni che equivalgono a voti contrari, in particolar modo quelle di 2 senatori a vita.

La Finocchiaro, che in un primo momento aveva affermato che D’Alema sarebbe andato in Quirinale (lasciando sottintendere a rimettere il proprio mandato), ha rettificato che sarà tutto l’esecutivo ad andare “al colle”.

Mastella: "Non è un semplice scivolone. Va fatta una verifica se è solo un no alla mozione o anche un no politico al governo".