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Erano in otto. Compatti e decisi. I quartieri si contano e contano. Eccome!

San Benedetto del Tronto | Ad ogni riunione il numero dei comitati partecipanti aumenta. Calmi, propositivi, univoci, determinati. Ecco la vera novità. Più bella, in prospettiva sociale, di dieci Lungomari riqualificati.

di Carmine Rozzi

Il valzer delle bancarelle fa un altro giro. Nuova riunione dei comitati di quartiere, presso i locali della piscina comunale, per cercare di star dietro all’ennesima discussione riguardo il posizionamento delle attività ambulanti. L’Amministrazione o chi preposto, sembra avere ormai le idee ben chiare. Una qui, due là, cinque giù….. No, no….due su, tre giù e sette là……però, e se mettessimo le due qui, quell’altra là, e le cinque su ? Macchiavelli, sorpreso, si rigira nella tomba. L’alambicco del mago Merlino va in ebollizione e i bookmakers londinesi fiutano l’affare.

La verità è che ormai nessuno vuole più le bancarelle sul Lungomare. Ieri sera, se ce ne fosse ancora bisogno, lo hanno ribadito i presidenti dei comitati di quartiere di Mare-Sentina (Cicconi), Porto d’Ascoli Centro (Panichi), Agraria(Gabrielli) , Europa (Marinangeli) , Fosso dei Galli (Montini), Santa Lucia (Cameli-Bianconi), Marina di Sotto (Chiappini) , Sant‘Antonio (Alfonsi)  Otto in rappresentanza di circa 20/25mila abitanti.

Come a dire mezza città. E a questi si deve aggiungere il nuovo raggruppamento del comitato spontaneo per un “Lungomare Libero”  formato da residenti di zona i quali, in una lettera aperta al Sindaco, hanno chiesto di spostare le rimanenti bancarelle attualmente posizionate, o in via di installazione, in Piazza Salvo D’Acquisto. Non le vogliono sulla Rotonda e non le vogliono a maggior ragione sul nuovo tratto del Lungomare.

Chiedono a Martinelli di farvi mente locale e di ricordarsi che la loro presa di posizione rispecchia la volontà di quella cittadinanza alla quale in quanto primo cittadino deve dare priorità di ascolto a discapito delle ragioni degli esercenti, temporanei e ambulanti. Inteso non come offesa ma come semplice constatazione.

La riunione, sponsorizzata dal Presidente del Quartiere Mare Sentina Cicconi, è stata pensata per favorire un incontro tra i diversi quartieri interessati e il nuovo comitato. E per aggiornare sugli ultimi sviluppi che vedono il Sindaco telefonare, nel pomeriggio di ieri, allo stesso Cicconi per informarlo che le cinque bancarelle originariamente posizionate sul nuovo lungomare verranno spastate nel pezzo restante. Questo dovrebbe succedere entro la giornata di Giovedì ovvero oggi. Per delibera. Con promessa che, a breve, ne verranno aggiunte altre.

I Sig.Bocci e Urbanelli, tra i fautori del comitato si dichiaravano scettici su questo ennesimo giro di giostra. E a proposito di giostra non gradiscono affatto neanche quella che, secondo loro, si è installata quasi a forza sulla piazza “costringendo”  in un qual modo l’Amministrazione a dargliela vinta. Gli altri Presidenti, interpellati uno ad uno dal Cicconi, si dichiaravano tutti contrari ad un ritorno delle bancarelle sul nuovo Lungomare. In qualsiasi forma ed in qualsiasi luogo. Ma, dopo un piccolo dibattito, convenivano nel partecipare alla festa dell’inaugurazione che si terrà Sabato 25 Giugno. Questo per ribadire il riappropriarsi del tratto riqualificato da parte della cittadinanza alla quale l’opera è pur sempre destinata.

Tuttavia, se la delibera non venisse eseguita, si è già deciso che verrà indetta immediatamente una nuova riunione nella serata stessa, questa volta è facile immaginarlo, con toni e intenti ben diversi. Eppure da questa ennesima riunione sono emersi alcuni fatti nuovi ed importanti per la vita sociale della città. I quartieri si sono chiamati e si sono contati. E si sono ritrovati in gran numero. Hanno discusso pacatamente della stessa questione.

Hanno saputo mettere da parte le diverse e molteplici esigenze personali per unificarsi in un unico intento. Ed ha funzionato. Otto diversi rappresentanti, parlando tra loro pacatamente e simpaticamente sono giunti, alla fine di un’assemblea neanche tanto lunga, ad una risoluzione di intenti. Quelli che non erano presenti hanno fatto sentire la loro vicinanza. Il presidente del quartiere Sant’Antonio Antonio Alfonsi, lontano dal Lungomare e dalla questione, era presente.

Accantonando problematiche serie come la riqualificazione di Viale De Gasperi, si è reso partecipe della discussione. Insomma i quartieri definiti un tempo “gente che non contava e non rappresentava nessuno “ da un malaccorto consigliere, sembrano incominciare a contare eccome. Sei, sette di loro si stanno riunendo periodicamente da ormai parecchi mesi. Loro è stata, ad esempio, la messa in sicurezza del fiume Tronto con tanto di esposto preventivo alla questura di Ascoli Piceno.

E’ un segno di maturità civile e di partecipazione cittadina da oscurare, in prospettiva sociale, dieci Lungomari riqualificati. Perché da qui potrebbe poi nascere una sorta di Direttivo Generale, formato da non più di tre o quattro persone che, periodicamente, si incontri con le Amministrazioni di turno per affrontare tematiche specifiche, già discusse a livello di comitati, che interessino intere circoscrizioni della città. Tipo congestione della statale 16. Le polveri sottili. Le antenne che inquinano. I ponti che straripano.

Snellendo le pratiche. Accorciando i tempi. Portando dietro di sé la forza di un’intera città di circa  50mila abitanti e non una frazione di cinque o seimila persone. Ieri erano in otto. Compatti e decisi. La prossima volta si sono ripromessi di essere di più. Forse dieci. Ecco la vera novità di cui San Benedetto può andare fiera. Fiera di sè stessa senza dover ringraziare nessuno. E se la vicenda bancarelle vi ha contribuito vuol dire che questa “saga metropolitana” un suo merito, in fondo, l’avrà avuto anche lei.         

23/06/2005





        
  



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