Il comune di San Benedetto avrà un nono assessore, a parità di budget: il suo stipendio sarà ricavato decurtando quello degli attuali otto. Lo annuncia il sindaco Martinelli, che attende tuttavia indicazioni ufficiali dai partiti. Per esempio, sulla richiesta formulata da Alleanza Nazionale di dimissionare l’assessore alla cultura Bruno Gabrielli dice infatti: “se quelli di AN vogliono mandare via Gabrielli lo dicessero ufficialmente, in maniera chiara e lineare, attraverso i vertici del partito, non attraverso un consigliere qualunque. Poi io prenderò la mia decisione”.

 

Sono lontani i tempi del “tutta la giunta è in discussione”, pronunciato alcune settimane fa. Oggi Martinelli ritiene che tutti gli assessori stiano lavorando bene. E dice: “non ho intenzione di rimuovere nessuno dall’incarico”. Conferma al tempo stesso che il nono assessorato verrà conferito ad un uomo di Azione Indipendente (Pino La Manna): “la richiesta di un assessorato da parte di Azione Indipendente è lecita, dal momento che il gruppo conta cinque consiglieri, i quali non si sentono adeguatamente rappresentati in giunta. La nomina di uno di loro è un atto dovuto. Poi non sta a me valutare i motivi per cui si sia formato questo gruppo”.

 

Il sindaco risponde inoltre alla richiesta di scuse inoltratagli ufficialmente da tutti i capigruppo tranne quelli di Forza Italia e del Nuovo Psi: “non era mia intenzione offendere il ruolo dei consiglieri. La mia polemica nasceva dal fatto che la decisione di sostituire alcuni oleandri con palme washingtonia in viale Secondo Moretti era stata presa in commissione lavori pubblici. Nelle carte c’era scritto tutto. Affermazioni come quelle che avevo fatto vanno valutate nel contesto in cui erano state pronunciate. È chiaro che oggi non le rifarei. Se ho offeso i consiglieri, faccio ammenda. Per me si tratta di un capitolo chiuso”.

 

Infine il parere della Sovrintendenza ai beni architettonici, che sulla vicenda della gestione della Torre dei Gualtieri, affidata all’associazione “la Rocca”, ha dato ragione ad Alleanza Nazionale, ravvisando la violazione degli articoli 110 e 115 del Codice dei Beni Culturali. Il sindaco non si scompone neanche un po’: “è solo un parere”, dice.

 

Ma AN aveva presentato ricorsi anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti e potrebbe ora integrare la documentazione prodotta con questo parere. Il ricorso alla Corte dei Conti, del resto, era stato inoltrato proprio perché AN aveva ravvisato anche l’infrazione segnalata dal sovrintendente con la citazione dell’art. 110, riguardante i compensi derivanti dalla gestione del bene: il Torrione è oggi aperto al pubblico per la prima volta e gratuitamente. La legge prevede invece che un bene culturale non possa essere gestito a titolo gratuito. Olimpico il commento del sindaco anche su questo: “aspettiamo il corso dei ricorsi”.